martedì 13 aprile 2021

Confronto di cuori, il vero specchio dell'anima

 Tratto da "Dov'è la felicità":

M. Langowsy - Passeggiata notturna
Finita la cena, i due uscirono per una passeggiata.

Lungo il viale che conduceva verso il centro, Elena si rivolse a Giacomo dicendogli: - “Questa sarà stata forse la nostra ultima serata insieme”.

Giacomo fu colpito da tale improvvisa frase ma subito si riprese:

“Sì, lo so. Conosco pure chi è il tuo uomo ovvero chi fingi di amare; sì, perché tu ami me. Io ti ho seguito sai; i tuoi pianti sono fin troppo eloquenti da questo punto di vista. Perché vuoi continuare a piangere? perché vuoi che la tua vita sia una completa e sofferta espiazione dei tuoi errori? Ti amo, Elena, e non desidero lasciarti; sei in grado di non ricadere negli errori precedenti ed io ti aiuterò a farlo. Se la ragione alla base delle tue decisioni è stata il mio comportamento, perché non me lo hai detto subito?”.

A tali parole seguirono una pausa; Elena aveva il capo chino e non rispose mentre Giacomo cercava di guardarla negli occhi senza riuscirvi.

Poi egli continuò:

“Senti Elena, sono pronto a perdonarti, a ricominciare d'accapo anche a costo di sacrificare la mia più completa libertà per starti accanto, a patto che tu quell'uomo non lo veda mai più, mai più! perché ti ostini a far tacere questo tuo cuore che vuole seguirmi?” – qui Giacomo troncò il discorso: non sapeva più cosa dire e la sua mente, come la sua anima, era ormai stanca.

Aspettò invano una risposta e a nulla valsero alcune sue dolci parole.

Accadde dunque l'imprevisto: Elena si voltò indietro con un fare lento, poi fuggì nella strada buia.

Il coraggio non aiutò Giacomo che in quella circostanza rimase immobile e sconcertato: sembrava che la fuga di Elena fosse stata già messa in conto nei suoi pensieri e così l'impulso di inseguirla venne ad affievolirsi fino a mancargli completamente.

In tal modo lo spettro della rassegnazione s'impossessò completamente di lui conducendolo verso casa.