Questo è un testo revisionato di una mio racconto breve risalente alla fine degli anni '70 che presentai ad una manifestazione locale sul tema della "Felicità".
Una recensione spiega bene il contesto del racconto:
"L' autore nella sua introduzione si pone due domande sulle quali si regge l’intero racconto: che cos’è la felicità? Può l’uomo essere felice? E da anche una sua personale risposta: la felicità non è per l’uomo, questi può solo aspirare ad un surrogato, la contentezza.
Chiara Cipolla (22 marzo 2016)"
Ci presenta a questo punto i suoi tre personaggi principali: Lorenzo, Giacomo e Elena.
Giacomo cerca la felicità nell’amore di Elena che invece la cerca nella fama, nel successo e di conseguenza lascia il fidanzato per inseguire i suoi sogni. Giacomo distrutto dalla perdita dell’amore della sua vita e quindi dalla sua unica fonte di felicità si toglie la vita.
Elena, che ha inseguito la felicità effimera promessole dal successo, parte tuttavia col cuore infranto, col rimpianto dei tempi che furono e di conseguenza anche lei, rimane infelice.
Lorenzo disgustato da tutto, dal comportamento di Elena, da ciò che è successo all’amico, dalle reazioni della gente, decide di tornare a casa dalla madre, in campagna e li, davanti alla maestosità delle meraviglie della natura forse trova il suo piccolo angolo di felicità.
Un racconto scorrevole e ben scritto che coinvolge fin dalle prime pagine e fa riflettere il lettore affinché la lettura non rimanga sterile.
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